10 gennaio 2014

'Sta cosa dello zainetto.

Quando studi, 'sta faccenda dello zainetto te la condiscono su bene.
Che quasi arrivi a pensare " 'Sticazzi, è una roba figa". Puttanate
In sintesi, il concetto è questo: quando pratichi una professione di cura, devi immaginare di possedere una sorta di magazzino virtuale in cui versare tutta la merda quotidiana. Alla fine della giornata, questo magazzino viene chiuso e lo zainetto deve essere tolto dalle spalle e lasciato ai piedi del tavolo nello studio. 
In soldoni: i pazienti non vanno portati a casa.
Che dicevo sopra? PUTTANATE. Sì.

Io mica ci riesco. E non so se questa cosa mi farà sclerare a breve, entrare in burnout precoce, o se tra qualche anno sarò davvero ad Honolulu a vendere ghiaccioli.
Ma penso anche che sia quello che fa di Martina la Logopedista Martina. 
Diversamente mi sentirei un peso enorme sulla coscienza. Sentirei di non fare abbastanza.
C'è chi mi tirerebbe le orecchie, sì.
E' che in realtà, questa cosa dello zainetto si dovrebbe attivare sempre, a vederne il principio.
Mettiamoci dentro una casa sfasciata e un bimbo che ti chiedi cosa diventerà da grande.
, quel mescolino a cui non sai resistere e che ('stavolta non ti chiedi perché lo sai) da grande diventerà una difesa multistrato difficilmente oltrepassabile. , quello che a otto anni non sa il nome di sua madre.

E, però, mettiamoci anche dentro quei pugni al calorifero. Le gallette come cena, l'intestino che ti manda a fare in culo e le lacrime. Uomodimerda che sta facendo esattamente quello che - col cuore (non solo quello) in mano e le difese (non solo quelle) abbassate - gli avevi supplicato di non fare. Persone che t'inculano col sorriso sul volto e facendoti credere di essertelo meritato. Incertezze per il futuro (inteso tra 6 mesi o la prossima settimana). La neve che non arriva, quest'anno, e io mi chiedo perché non me la stai facendo cadere (nonna, se mi senti: do cazzo stai?). La solitudine in mezzo alle persone.
Eccetera eccetera eh.

Perciò: sarà l'influenza del filmetto visto la scorsa settimana (che mica me lo perdo che lo danno due volte l'anno per l'Epifania e la Pasqua e io me lo cucco bella bella svaccata in cucina) ma ho pensato che, essendo astronomica la mole che dovrei metterci dentro, tanto vale prenderlo buono, 'sto zainetto virtuale.
E mo' la sparo grossa (che ci piace, ohhsì che ci piace). Lo scelgo bene.

Prendo quello là che ci posso mettere dentro un appendiabiti, uno specchio e una lampada.
E un metro che mi dirà che sono PRATICAMENTE PERFETTA.
Vabbè, i fiori me li farò piacere. Per una volta posso far finta di essere quasi una femmina.

Quella lì a sinistra, grazie.
Metti che poi mi metto pure a volare, voglio dire.

Una buona occasione per levarsi tutti dai coglioni.

2 commenti:

  1. Uno dei motivi per cui non potrei fare mai un lavoro così.
    Io piango un sacco e mi affeziono. No, no e poi no.

    Ma invece.. vedo un tuo post "sfogo estemporaneo" ma non riesco a leggerlo. :(

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    1. Sì anche io. Però sono masochista, quindi ho scelto di fare questo lavoro :P

      E...."sfogo estemporaneo" l'ho poi cancellato, perché mi vergognavo di averlo scritto.

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