18 giugno 2015

A volte ci vedo.

A volte ci vedo.

A volte ci vedo mentre corriamo, sorpresi da uno di quei temporali estivi che ti infradiciano e ti fanno correre sotto un portone. Tu mi abbracci e sorridi con quel tuo sorriso grande che sembra sempre timido e mi dai un bacio.

A volte ci vedo in macchina, tu che guidi tamburellando sul volante a ritmo della musica e io che guardo fuori senza guardare davvero, per pensare che la vita è tanto bella, che va proprio vissuta così, come in quel momento.

A volte ci vedo affrontare cose difficili, abbracciarci e dirci che ci sono state situazioni ben peggiori e che siamo vivi entrambi, e ci siamo trovati lo stesso, anche intenti a scansare gli ostacoli lungo il tragitto.

A volte ci vedo con qualcosa di piccolo e prezioso tra le mani, io che penso che saresti tanto bravo a curarlo e io che mi perderei ad osservarlo e ad osservarti curarlo.

A volte ci vedo seduti sull'erba, un golfino e un po' di vento che ci fa stringere e tu che mi assicuri che andrà tutto bene, che non ci si deve preoccupare, che l'America è vicina, è come andare sulla luna in Fiat Uno, è come lavorare in Cina.

A volte ci vedo litigare (oh, sì!), tu che mi inondi con le tue parole ostinate e io che ti infilzo con il mio silenzio e le mie occhiatacce, le mie lacrime e il mio non saper parlare. Ci vedo far pace e abbracciarci, che non sono le promesse su carta da mantenere, non sono i titoli, non sono i sì, non sono gli anni. È l'amore, e solo l'amore vince, vince sempre.

A volte ci vedo, noi che il bisogno di giustizia (così diverso, così uguale), ci porterà a metterci nei guai e ci morsicheremo la lingua. Io la tua e tu la mia, per la precisione.

A volte ci vedo nel presente, a farci forza e a fare i giovani o i vecchi a seconda del momento, a pensare che ne vale la pena, che abbiamo un buon profumo insieme, che siamo grandi, siamo giusti e che dividere quel divano lo rende infinitamente più comodo. Alla faccia di chi non ci crede.

6 giugno 2015

Learnings #10

È il caldo, credo. Scusatemene, ma non so se riuscirò a rispondere di tutto ciò che sto per scrivere.
1. È bello ascoltare musica in tv alla mattina; passano canzoni migliori che in tutto il resto della giornata. È di sicuro perché sanno che li sto guardando io.
2. Se ti svegli alle 4 però non è considerabile "mattina", quindi non accendere la tv in cerca di buona musica.
3. Odio i matrimoni. Odio l'eventualità di incontrare le care amiche dei tempi andati. Se sono andate, come i tempi - per l'appunto - ci sarà un motivo.
4. Io devo scrivere. Se non scrivo, qualcosa si rompe e io sto male.
5. So esattamente che tasti premere; lasciamo tempo al tempo.
6. La voglia di coppa di gelato si può estinguere solo ordinando una coppa di gelato. Cosa che io ancora non ho fatto (MESSAGGIO SUBLIMINALE).
7. Hai capito che faccino da guru indiano?
8. Bramare l'aria condizionata è funzionale solo nel momento in cui si è sicuri che gli impianti di condizionamento siano periodicamente ripuliti da polvere e batteri. Altrimenti, nei primi due giorni, la puzza di morto non te la leva nessuno.
9. Mi piace lo smalto rosso sangue.
10. Odio le persone che dicono "prima tutti a lamentarsi del freddo, adesso arriva il caldo e tutti a rompere le palle per il caldo!". No, io voglio il freddo. Mai lamentata del gelo porco, anzi lo bramo. Neve, sciarponi, maglioni, pupazzi di neve. Voi, insulsi amanti dell'estate: farete una brutta fine, cuocendovi.
11. Bambini: andate in ferie. Mica vorrete fare logopedia con 'sto caldo. Dico io.
12. E se mi colorassi i capelli di rosso?
13. È inutile fare programmi da strafiga: capelli rossi, gonne, tatuaggi. E poi non fai mai un cazzo, Martì. E datte 'na calmata.
14. Sì. Ho una nuova pillola di logo da scrivere. Ma devo prima rielaborarmela dentro un po'. Che fa male.
15. Vorrei che le cose fossero diverse.
16. Vorrei essere diversa.
17. Ogni tanto nella mia pancia c'è un folletto che salta. Ho imparato a conviverci. Lo chiamo Ansietto. Di notte corre sulla ruota come un cricetino. Me lo immagino coi capelli blu, scompigliati da un vento fresco, e il volto olivastro con brillantini verdi. Deve avere quelle rughette tipiche dei folletti, e secondo me racconta storie divertenti alle mie budella. A ben pensarci è un'immagine raccapricciante. Ma amo queste cose.

Buona estate. Mh.