11 febbraio 2018

Darth Vader non esiste più.

La vita altro non è che un susseguirsi di rappresentazioni. Immagini che suscitano sensazioni. Sentimenti.
Graffi sulla pelle che se ne vanno dopo una manciata di giorni. Odori che avverti in un preciso momento e che poi svaniscono.
Labbra. Volti. Capelli vecchi. Musiche. Modi di dire. Condivisioni.
Il tutto affastellato, sovrapposto, sovraesposto. Bassorilievi nell'anima che creano spessore, che riempiono, che illudono di essere contenuto.
Notifiche. Simboli. Luci nel buio. Chiamate. Centinaia di vorrei. Indifferenza. Rasoiate sussurrate nei sogni durante la notte.

Crederci, abbandonare. Punti di domanda. Ranocchie. Oche. Cavalli che mangiano carote.
Una vecchia fattoria di animali stronzi. Sionne.
Risposte. Silenzi. Fotografie. 10 parole io, 10 tu. Che diventano venti, cinquanta, cento, mille.
Senza significato. Piene di significato. Un  condimento di secondi, minuti, ore.
Tempo. Sprecato, speso, finito, vuoto, colmo, arrabbiato.

Non esistere. Voler non esistere.
Realtà che quando si stringe diventa aria. Fumo. Niente.

Bianco e nero. Bianco o nero.
Case di carta, di paglia, di legno, di mattoni.
E il lupo dietro l'angolo, che soffia.
Abbracciare il mostro.

Vento. Lenzuola. Pulito.
Luce.
Sole.
Sole.

Sola.


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